Tempo di bilanci anche per Salt, l’operatore
telefonico di proprietà di Xavier Niel (tramite
la sua holding personale NJJ) che dalla scorsa primavera non è più solo
presente nella telefonia mobile, ma anche nel fisso, con la fibra ottica fino a
10 Gigabit.
In una intervista rilasciata dal CEO Pascal Grieder al quotidiano Tages-Anzeiger,
viene dichiarata soddisfazione per lo sviluppo del numero di clienti, senza
però fornire cifre dettagliate, perché “riteniamo che mantenere riservate le
cifre per noi rappresenti al momento un vantaggio competitivo”.
Negli ultimi mesi, in diverse occasioni, i competitor Swisscom e
Sunrise avevano affermato di non sentire l’effetto dell’entrata sul mercato di Salt, finora attivo solo nel segmento mobile. Ma Grieder risponde smentendo l’idea che lo sbarco
sia stato un insuccesso: “Salt Fiber si
sta sviluppando nel quadro delle aspettative”.
Va spiegato anche un dato importante: in Svizzera Salt al momento offre solo connessioni ultraveloci
in fibra ottica fino a 10 Gigabit, ma la fibra è disponibile solo per un terzo
delle famiglie svizzere, il restante è ancora connesso con cavi in rame. Dunque
un mercato piuttosto limitato.
Alla domanda, su quale è il grado di “interferenza” del
proprietario di Salt (lo stessoXavier Niel che tutti conosciamo per aver fondato Free e il gruppo iliad), Pascal Griederspiega di aver ricevuto un mandato
“relativamente semplice”: l’azienda deve guadagnare quote di mercato e
mantenere la redditività. Questo vale sia per l’attività con i clienti privati,
che per quella con le aziende.
Questione non di poco conto, visto che in Svizzera (contrariamente
a quanto accade in Italia), c’è una scarsa predisposizione a cambiare gestore.
Tema che viene affrontato nell’intervista e a cui il CEO di Salt non si sottrae, spiegando come nonostante
questo, di trimestre in trimestre il numero di clienti sta significativamente
crescendo.
“Siamo ben attrezzati per fare appello alle persone che vogliono
cambiare operatore. Con Salt Fiber abbiamo lanciato
un’offerta unica con televisione, telefonia e Internet veloce in Svizzera (fino
a 10 Gigabit in download), che aumenta la pressione sulla concorrenza”.
Grieder sottolinea inoltre che la fase di ristrutturazione del 2017
è ormai superata, il gestore è tornato “in forma” ed è e deve rimanere
efficiente.
Dal fisso si passa poi a parlare del mobile e della tecnologia del
futuro, il 5G. Qui il CEO di Salt spiega i piani per il futuro, lanciando anche
qualche frecciatina ai concorrenti:
“Offriremo prodotti 5G commerciali a partire dal terzo trimestre
del 2019. Abbiamo già effettuato operazioni di test. Ne parliamo solo
di meno dei nostri concorrenti. Il motivo è semplice: oggi non sono
disponibili dispositivi abilitati per il 5G. Finché non
posso offrire ai miei clienti offerte tangibili, non vedo alcun motivo per
parlarne in modo stravagante”.
E il tema è ormai di stretta attualità: a gennaio la
Confederazione metterà all’asta le licenze 5G (il prezzo
minimo fissato ammonta a 220 milioni di franchi) e per Salt (e per Xavier Niel) si preannuncia un
investimento finanziario sicuramente impegnativo.
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